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IL CARLINO tra storia e leggenda

Se vi aspettate una descrizione dello Standard … spiacenti di deludervi, non è questo il sito giusto !

Noi cercheremo invece di raccontarvi, tra storia e leggenda , il percorso di questo piccolo e  adorabilissimo “alieno” chiamato Carlino, sul nostro pianeta.

Per “raccontare” il Carlino, non si può e non si deve fermarsi alle apparenze. Nonostante sia spesso ( da chi non lo conosce ) considerato  un semplice cane da compagnia  il cui scopo principale è quello di compiacere le persone,  questo “minimolosso” è in realtà molto , molto di più.

Flemmatico e fiero ,divertente e dolcissimo, indissolubilmente devoto,apparentemente indecifrabile… le radici del Carlino vanno molto indietro nella storia.

La vera storia delle origini del Carlino è stata  in parte “oscurata” , tuttavia si hanno notizie certe  della sua esistenza , in Cina, già all’epoca di Confucio, intorno al  700 A.C.

La leggenda racconta che un giorno un leone, il re degli animali, si innamorò perdutamente di uno scoiattolo. Nonostante il sentimento fosse ricambiato, la differenza di dimensioni ostacolava la loro passione. Il Leone si rivolse quindi agli dei perché operassero un miracolo, consentendogli di formare, con il suo amato scoiattolo,  una coppia perfetta. Gli dei esaudirono il desiderio del Leone, trasformandolo…. in un Carlino ! 

..ed è  per questa ragione che il Carlino si comporta, tuttoggi , come se fosse il Re di tutto il creato.

Le qualità che il Carlino ha ereditato dal Re di tutti gli animali, non si fermano al suo carattere. I ricercatori cinofili e gli  studiosi della storia del cane  hanno spesso definito il carlino  con una sola frase , attribuita a Plinio il Giovane :  “ multum in parvo” ( moltissimo cane in un piccolo spazio ). ” Multum in parvo” resta, ad oggi,  la frase che più di ogni altra descrive questo piccolo ma “immenso” compagno ( e spesso maestro , come ogni cane) di vita.

La storia “ufficiale”  del carlino è difficile da descrivere accuratamente. Storia e leggenda si intrecciano, ed essendo andate distrutte buona parte delle testimonianze storiche più antiche, ancora oggi  si  discute sulle sue reali origini.

A noi piace molto la leggenda, alla quale, naturalmente, crediamo ….essendo indubbia la discendenza del Carlino  sia dal valoroso predatore della Savana..che dallo scoiattolo !

La prima testimonianza scritta dell’esistenza del carlino  risale al 500 A.C. , negli scritti lasciati dal filosofo cinese Confucio. I carlini erano molto diffusi nella Cina dell’est durante la dinastia Cheng.

La somiglianza tra il Carlino e la statua del Cane-Leone asiatico è notevole , il che dimostra quanto quella società venerasse questo piccolo cane.

I carlini erano onorati per il loro nobile aspetto; si riteneva che avessero il potere di allontanare gli spiriti maligni , con i loro tratti facciali, e le rughe sulla loro fronte formano l’ideogramma cinese “principe”.

I monaci tibetani consideravano il Carlino un animale sacro, e su di lui si narravano diversi racconti leggendari; secondo una di queste leggende, se qualcuno avesse scalato l’himalaya e avesse toccato un’aquila appena nata sulla testa, sulla cima più alta della montagna, sarebbe stato trasformato nel piccolo cane sacro: il Carlino.

Indubbiamente, la storia del Carlino risale a fonti antichissime, ma cercare cenni storici e date precise è vano; uno degli imperatori cinesi più famosi di tutti i tempi, Shen Jing Wang ( 320 A.C.)  ordinò infatti di distruggere tutte i documenti allora noti relativi al carlino e alle sue origini. Gli storici stanno ancora cercando di capire che cosa abbia spinto un così grande leader come Shenjing Wang  a ricorrere a misure così drastiche , per oscurare la storia del carlino….Potremo non conoscere mai la risposta.

Successivamente, l’Imperatore Ling To (168-190 D.C.) si innamorò talmente del Carlino da dare al piccolo cane un “rango” nobiliare ; le femmine del carlino avevano un rango pari a quello delle mogli dell’Imperatore. Ling To ordinò che i carlini imperiali fossero sorvegliati giorno e notte dalle guardie, e che venissero nutriti esclusivamente con il riso e la carne della migliore qualità. Chiunque avesse tentato di rubarne uno, sarebbe stato condannato a morte. Il  nome dell’antenato dei nostri Carlini era  lo chiang-sze , poi abbreviato in  lo-sze. Durante la Dinastia Yuan (1206-1333 DC),  gli Imperatori usavano offrire ai regali invitati una “parata”  di  tutti i loro animali.  Nel corteo, subito dopo i leoni, venivano presentati i ” piccoli cani dal mantello d’oro”..e qui, molto probabilmente, il piccolo cane dal mantello d’oro fu notato dagli Europei.

Durante il 14mo secolo, il carlino arrivò in europa, portato dalle navi mercantili della compagnia delle Indie Orientali.

Nonostante il “cane marinaio” non sia  esattamente la prima cosa che viene in mente guardando il Carlino , il coraggio , la lealtà e assoluta dedizione al padrone di questo fiero cagnolino  non dovevano passare inosservate , durante il suo viaggio verso la sua nuova destinazione…e infatti, queste sua qualità furono notate da un Principe della famiglia reale olandese degli Orange , la cui vita fu salvata dal suo carlino Pompey , che lo “avvisò” di un orribile tentativo di assassinio.

Nel 1688, il Carlino divenne il cane “ufficiale” dell’aristocrazia Olandese -  la Casa degli Orange. Quando il Principe William si recò dall’Olanda in Inghilterra, per la sua incoronazione, i suoi carlini presenziarono alla cerimonia, indossando fiocchi arancioni.

A Parigi, nel 1794 ,durante il regime del Terrore, quando il futuro Imperatore francese Napoleone Bonaparte  e la sua futura consorte Giuseppina si trovano entrambi rinchiusi in una squallida prigione, solo UNA creatura aveva il permesso di far  visita a Giuseppina… il  carlino Fortune ! Dopo la morte di Robespierre, il regime del Terrore giunse al termine, e i prigionieri furono liberati. Da allora, Fortune fu sempre al fianco di Napoleone Imperatore nel corso di molte vittoriose battaglie..Napoleone e Giuseppina in seguito si separararono, e alla fine Napoleone dovette condurre le sue truppe a Waterloo SENZA l’assistenza strategica di Fortune!

Questa “ superiorità strategica” è una dote innata del Carlino, che è ben consapevole della propria ingegnosità.. I proprietari di carlini ammettono volentieri questa sua “bravura” , che si manifesta come costante sconfitta del padrone nella guerra per il possesso del cuscino, o nella cronica sparizione di biscotti e crocchette in ogni casa “governata” da un carlino.

La sua ” superiorità intellettuale”  si manifesta anche nell’aspetto solenne e nobile, il cui punto “più alto ” è rappresentato dalla perenne espressione di superiorità del carlino. Proprio questa sua particolare espressione ispirò i Massoni del 16mo secolo a fondare  una “sottodivisione” della loro setta ,che fu chiamata Mops Order ( l’ordine del Carlino).

La “ nobiltà” del Carlino non mancò di essere notata anche altrove. Prima della Rivoluzione Francese, il giovane “ padrone di casa” Mops comandò la reggia di Versailles , dalla sua postazione accoccolato sulle ginocchia di Marie Antoniette.  E anche  il mondo della filosofia fu rivoluzionato da qualcuno che aveva un carlino…( Voltaire ).

Dopo la Prima Guerra Mondiale, il mondo dell’Arte subì cambiamenti radicali, e ancora una volta la ben nota coda arricciata giocò un ruolo essenziale. Il poeta Dadaista austriaco Ernst Jandl, tra molti altri artisti, fu così grandemente ispirato dal Carlino, da basare su di lui  la sua celebre poesia Ottos Mops ( “ il carlino di Otto”) . L’aura di ispirazione artistica che circonda chi sta vicino al Carlino ha ispirato molti artisti , tra i quali Francisco de Goya e William Hogarth.

Il Carlino ha la capacità di sciogliere anche il cuore più duro, e farlo arrendere al suo dolce abbraccio…come accaduto a   Sir Winston Churchill, che scrisse per il carlino di sua figlia la poesia  “ Little Puggy Wug”   “Oh, what is the matter with poor Puggy-Wug?
Pet him and kiss him and give him a hug.
Run and fetch him a suitable drug.
Wrap him up tenderly all in a rug.
That is the way to cure Puggy-Wug “

Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, per sei anni cala il silenzio sulla storia dei nostri amici annusatori . Alla fine della guerra, i carlini decisero che era tempo di agire e diffonfersi in tutto il mondo, come piccoli e annusanti ambasciatori di pace e docilità.

Con questo si conclude il nostro racconto del lungo viaggio di questa valorosa creatura attraverso le pagine più importanti della storia del mondo… e nonostante nel XXI secolo gli sforzi del carlino si concentrino prevalentemente nello stare sdraiati su un comodo cuscino, farsi grattare dietro le orecchie e mangiare crocchette, non dobbiamo mai dimenticare che, se la situazione lo richiede, questi  eleganti panzerotti  sono sempre pronti a rischiare la vita per salvarci.

Quindi non abbiate timore, perché questo autentico leader del mondo si muove, traballando e tirando su col naso , dietro OGNI cosa..

..Il più incrollabilmente affidabile, il più fedele e devoto, la forza trascinatrice che sta dietro tutto ciò che è buono e compassionevole : il CARLINO !

Buona parte di quanto avete letto fin qui , è magistralmente raccontato dal team di ” Pugs- Disowned Heros” , nel video-documentario che potrete vedere alla pagina successiva.

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