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GUIDA ‘DOPO L’ADOZIONE’

Se sei un nostro adottante avremo già discusso di tutto questo nelle fasi di valutazione e preaffido e saprai che puoi, anzi devi! contattarci per qualsiasi problema, dubbio o consiglio, soprattutto durante il periodo di inserimento.

Ricordiamo, come specificato nel questionario e nel corso dei colloqui, che ogni carlino adottato necessiterà di un periodo di integrazione per ambientarsi, per superare eventuali traumi, e per abituarsi alla sua nuova famiglia.

Adottare un carlino adulto non è come prendere un cucciolo ; la durata del periodo di adattamento e recupero varia a seconda dei singoli casi, ma sempre resta intesa da parte dell’adottante, sempre già informato di tutto dopo questionari e colloqui,  la totale disponibilità a superare il periodo di recupero – che può durare giorni o settimane -  e l’assoluta comprensione di ogni possibile problematica post adozione fino ad integrazione avvenuta.

Detto questo, il primo aspetto da tenere in considerazione , subito dopo l’adozione di un nostro carlino rescue , è l’elaborazione del distacco dalla famiglia di zii salvacarlini presso i quali il carlino ha vissuto  ( amato , coccolato, curato e accudito esattamente come proprio )  per settimane o mesi, prima di essere affidato a voi, la sua famiglia definitiva.  Sotto questo aspetto la nostra Associazione è organizzata come i pug-rescues americani e inglesi : quello che noi chiamiamo ” zii salvacarlini” , all’estero viene chiamato ” foster homes”…ed è la stessa cosa : un contesto familiare “perfetto” e sicuro, presso il quale ad ognuno dei nostri carlini viene garantita la possibilità di attendere che arrivi la famiglia realmente adatta alla sua adozione definitiva, ricevendo nel frattempo le cure immediate di cui ha bisogno, sia mediche che accuditive… e infatti , quando infine vengono affidati, sono sempre molto, molto diversi rispetto al momento del recupero.

Tutto questo è meraviglioso ( oltre che difficilissimo)  ed è il solo modo per poterli aiutare tutti, come molte centinaia di nostri carlini adottati e oggi felicissimi con le loro nuove famiglie possono confermare ma…c’è un ma, ed è che il carlino in stallo non sa di essere in stallo. Non sa cosa voglia dire “zii”. 

Il loro vocabolario, che durante il periodo trascorso con noi si arricchisce di vocaboli spesso prima sconosciuti, come Amore, Rispetto, Fiducia, Buone Pappe…lettone, giochi, coccole e insomma tutti i teoremi e corollari della vita salvacarlina , non conosce ancora il significato della parola ” Per sempre”.Il loro ” per sempre”, sei tu che lo hai adottato.

Diversamente da quanto avviene quando si adotta da un canile o rifugio, quando (se l’adozione è quella giusta), il cane uscito dal canile è immediatamente più felice , il nostro carlino che lascia i suoi zii salvacarlini per trasferirsi nella sua nuova casa ( anche se naturalmente avrà già conosciuto sia la nuova casa che la nuova famiglia nel corso degli obbligatori incontri prima dell’affido ) è inizialmente confuso e spaventato, essendo venuti a mancare quei riferimenti certi – spesso la prima esperienza di vero amore e vera famiglia che abbiano mai avuto – ai quali era ormai abituato. Ma la meravigliosa natura del cane, diversamente da quanto accade per noi “umani” , fa sì che essi vivano il presente…e se nel loro presente trovano amore , sicurezza, cure e attenzioni speciali , e nuove certezze , non esiste periodo di inserimento che non possa essere agevolmente superato. Non è mai troppo tardi. Tra le centinaia di carlini da noi affidati ci sono moltissimi adorabili ” nonnini”…carlini che magari venivano mandati via dalla loro casa dopo dieci o più anni di vita insieme. Ci sono carlini che avevano avuto più famiglie, tutte sbagliate, e altri che non ne avevano mai avuta una…Il solo denominatore comune : noi, il periodo di attesa “dagli zii”, e la certezza di essere infine affidati alla famiglia giusta. A parte i pochi (circa un terzo sul totale delle nostre adozioni) che restano in adozione definitiva presso chi li aveva accolti come ” zio salvacarlino”, tutti gli altri hanno trascorso dagli zii il periodo di attesa, e questo non ha mai impedito loro di diventare, in breve e a volte brevissimo tempo, felicissimi membri a tutti gli effetti della loro nuova e vera famiglia definitiva. Le moltissime precauzioni prese sia nella selezione della famiglia adottante, che nelle modalità preaffido e di affido tutelano i nostri carlini in previsione della loro vita futura, anche e soprattutto in considerazione della prima fase di inserimento e della gestione del distacco dalla famiglia di “zii”.

Il cane è un animale abitudinario, che ha bisogno di certezze e di poter contare su un preciso schema di vita. Se hai adottato un nostro carlino rescue, TU rappresenterai per lui quella certezza, e lo aiuterai , con rispetto dei suoi tempi, a ricostruire i suoi binari entro i quali percorrere insieme una intera vita di amore. Se vi abbiamo affidato un nostro carlino, siamo certi che siate la famiglia giusta per lui\lei , e il contesto adatto per permettergli di superare agevolmente il periodo di inserimento. La fase più difficile dura circa due settimane, e i miglioramenti sono sempre costanti, giorno dopo giorno. Restate vicino al vostro carlino adottato, senza forzarlo ma sempre presenti. Parlate con lui. Ditegli che ci siete, che siete lì per lui e che ci sarete per sempre. Capirà, capiscono tanto e tanto meglio di noi.  E’ un ultimo sforzo, che questi angeli con a volte già molti cambi di famiglia alle spalle , o con un passato inadeguato o difficile,  devono fare, questa volta però con la certezza di essere nel posto giusto, con la loro famiglia per sempre. Le poche settimane o mesi passati con noi, con i loro “zii” , non sono nulla di fronte alla prospettiva della loro intera vita futura. A volte capita che i nostri adottanti al momento dell’affido si sentano in colpa , verso il carlino o verso gli “zii”….è comprensibile, ma sbagliato. TUTTO quello che facciamo, ha il solo scopo di poterli finalmente vedere felici con la famiglia che avrebbero sempre dovuto avere : se sei un nostro nuovo adottante, la TUA famiglia.  La durata del periodo di inserimento è soggettiva, e dipende dal vissuto precedente di ogni carlino, oltre che dalla durata del periodo dello stallo. Ma sempre, sempre è possibile restituire loro il significato della parola “per sempre”. Love is the answer. 

 

La comprensione e disponibilità da parte della famiglia adottante dopo l’adozione si intendono totali  e non soggette a ripensamenti. La nostra Associazione è notoriamente molto “rigida” nella selezione delle famiglie adottanti; la procedura di valutazione è lunga e impegnativa, e accuratamente studiata per evitare errori e per poter affidare ogni carlino rescue alla famiglia realmente adatta a lui\lei.
Ciò nonostante, tutelarsi dall’errore al cento per cento è impossibile. Ad oggi, su un totale di oltre 400 meravigliose adozioni, possiamo contare cinque riaffidi e tre revoche di affido immediate, il tutto sempre gestito in totale sicurezza e senza alcun disagio per il carlino.E’ una percentuale di errore inferiore all’ 1%, eppure si deve tenerne conto. Nel farlo , è obbligatorio sottolineare che, in tutti i suddetti casi, le problematiche che hanno portato al riaffido o alla revoca immediata erano relative ad argomenti già ampiamenti discussi,  e apparentemente compresi e accettati, nel corso della fase di valutazione preaffido.

 

Vediamo di seguito alcuni degli aspetti più importanti di cui renere conto soprattutto nelle prime settimane/primi mesi dopo l’adozione, buona lettura :-)

 

Aiuto…il mio carlino non accetta il nuovo arrivato ! 

( Problemi di inserimento \ gelosia )

La maggior parte delle nostre adozioni vengono confermate a famiglie che hanno già un carlino, o che lo hanno già avuto, per le ragioni spiegate in vari punti del nostro sito.

L’argomento “tempi di recupero nell’adottato e possibile iniziale reazione negativa del vostro carlino” è presente nel nostro questionario di valutazione preaffido , e viene affrontato più volte durante i colloqui con il diretto interessato, prima dell’affido.

Le modalità del periodo di adattamento ( sia per chi arriva che per chi c’è già) sono prevedibili solo entro un certo limite, essendo sempre la risultante di diversi fattori, che non possono prescindere dalla storia e dal carattere del carlino adottato , così come dalle dinamiche già presenti nella famiglia affidataria.

Sono sempre da valutare molto attentamente inserimenti in contesti abitati magari da un carlino “figlio unico” molto anziano e \o malato ( cardiopatico, epilettico) , anche se ogni caso va valutato singolarmente..e se il carlino anziano non ha gravi problemi di salute incompatibili con la gestione di un inserimento, può sicuramente beneficiare ( e molto) dell’arrivo di un fratellino o sorellina , magari non troppo giovani e non troppo esuberanti.

Quello che possiamo sicuramente affermare, con l’esperienza di circa 800  carlini affidati a famiglie che avevano già un carlino ( o due o tre ) , è che un felice inserimento del nuovo arrivato nella sua nuova famiglia ( che sarà stata valutata idonea tenendo come sempre conto anche delle eventuali dinamiche del periodo di adattamento ) è sempre possibile ; quello che cambia è solo il tempo che ci mettono.Alcuni carlini accetteranno il nuovo arrivato nel giro di pochi giorni, altri richiederanno settimane…ma loro, diversamente da noi, arrivano sempre a un accordo. Dal giorno in cui li troverete abbracciati a dormire nella stessa cuccia , giorno che arriva per tutti, prima o poi, diventeranno inseparabili…e vi chiederete perchè non lo avete fatto prima.

Vi preghiamo tuttavia di considerare attentamente che , dopo essere stati informati , avere dato la vostra disponibilità e confermato un’adozione, è possibile che vi ritroviate a dover affrontare qualche settimana di “disagio”, fino a completa integrazione. E’ più semplice se l’adottato è di sesso diverso, ma un periodo di adattamento va comunque messo in conto.

Se però pensate – e soltanto voi potete saperlo – che il vostro carlino\a non possa accettare l’arrivo di un nuovo compagno, perfavore valutate molto bene prima di portare avanti una richiesta di adozione.Questo non perchè l’inserimento non sia possibile, ma perchè l’atteggiamento ( anche non espresso) da parte della famiglia adottante è un elemento fondamentale e decisivo al fine di agevolare il periodo di inserimento. Il cane è uno specchio , uno specchio molto particolare che riflette cose che a volte non esprimiamo nemmeno a noi stessi. Il vostro atteggiamento, in questo periodo di adattamento, è fondamentale e decisivo. Trasmettere ansia e preoccupazione non aiuta,anzi peggiora la situazione. Se dentro di voi avete qualche dubbio, se inconsciamente pensate di aver fatto un torto al vostro carlino adottandone un secondo, se vi sentite in colpa..tutto questo verrà percepito e creerà difficoltà durante il periodo di adattamento, non aiutando nè il nuovo arrivato nè chi c’è già.

Se per esempio sapete che il vostro carlino non tollera i cani del suo stesso sesso, a prescindere dalla sterilizzazione obbligatoria, sarà meglio orientarsi sull’adozione di un carlino di sesso opposto. Inserimenti in contesti abitati da un numero di cani superiore a 3, massimo 4 ( solo se di piccola taglia) vengono sempre valutati molto attentamente, e presi in considerazione solo se non tutti dello stesso sesso, a meno che non siano sterilizzati. Anche in questo caso non esiste una regola valida per tutti, ma solo alcune linee guida delle quali si tiene conto nel corso della procedura di valutazione, al fine di accertare che ogni nostro carlino possa affrontare un periodo di adattamento sereno, aiutato dall’amore e dall’entusiasmo della famiglia realmente adatta a lui.

Il comportamento del carlino adottato varierà a seconda della sua situazione di provenienza ( se e quanto traumatizzato o meno).Tenete sempre presente che non avete comprato un cucciolo in allevamento, ma avete adottato un cane adulto, più o meno giovane, con una sua storia alle spalle, spesso poco felice. Nell’insieme, e nel giusto contesto di affido, si tratta sempre e solo di manifestazioni superabili con tempo,pazienza e amore.

Il carlino non possiede, per indole, aggressività.  L’eventuale disagio del carlino “di casa” può manifestarsi con depressione, isolamento,e varie forme di gelosia. Tuttavia, il carlino è un cane, e in quanto tale possono manifestarsi episodi di aggressività ( specie se tra cani dello stesso sesso e prima che il nuovo arrivato sia stato sterilizzato), in determinati momenti ( pappa, coccole).

Il carlino ha un livello di empatia molto sviluppato, che deriva dalla totale simbiosi che è in grado di stabilire con il suo “umano”. Un corollario di questa sua meravigliosa qualità fa di lui un adorabile manipolatore…il che vuol dire che, se si accorge che facendo i capricci o comportandosi male verso il nuovo arrivato ( o viceversa) ottiene lo scopo ( la vostra attenzione, o una modifica del comportamento che favorisca l’uno al posto dell’altro), tenderà a ripetere per sempre lo stesso tipo di comportamento.

Il modo migliore di garantire sia al nuovo arrivato che al vostro \i carlini già presenti in casa un felice e sereno periodo di inserimento, è il seguente:

- mantenere sempre un atteggiamento sereno, armonioso, e giocoso, che non trasmetta ansia nè preoccupazione a  nessuno dei due

- qualche giorno prima dell’affido, iniziate a utilizzare il nome del carlino che adotterete, pronunciandolo ad alta voce in presenza del vostro carlino, e associandolo a qualcosa di positivo ( es : guarda Leon ! arriva Etoile ! biscottino \ o giretto \ o coccola\ o momento di gioco )

- quando arriva il carlino adottato, presentarlo al vostro carlino come un regalo per lui ; che il primo incontro avvenga fuori casa o dentro, sotto questo aspetto è del tutto indifferente. Il nuovo arrivato va presentato con tono estremamente gioioso, come se fosse appunto una sorpresa per il vostro carlino.

- non modificare in NULLA le abitudini del vostro carlino\a. Deve continuare a fare le cose che ha sempre fatto, con la differenza che adesso sono in due a farle. Quando capirà che nulla è cambiato, e che lui non è stato privato di nulla, semmai ha guadagnato molto..il resto verrà da sè.

- cercare per quanto possibile da subito di rispettare le gerarchie, lasciando il primo posto a chi c’è già ; saranno poi loro a ristabilire una loro gerarchia, ma da parte vostra il carlino già presente in caso avrà il privilegio di : ricevere la ciotola per primo\ mettere pettorina e guinzaglio per primo \ essere preso in braccio per primo. Naturalmente questo NON vuol dire penalizzare il carlino adottato..che deve avere lo stesso identico trattamento, a pochi secondi di distanza.

 

Non aspettatevi che il vostro carlino e il carlino adottato diventino da subito “migliori amici”. Date tempo al vostro carlino di adattarsi, e nel frattempo, circondatelo di attenzioni, in modo che non si senta privato di nulla.

Ricordate che i cani sono abitudinari , hanno bisogno di orari e regole fisse. Fate in modo che l’arrivo del nuovo amico non stravolga la loro “routine” quotidiana. Accertatevi di mantenere invariati gli orari della pappa, delle passeggiate, dei “giretti per commissioni”, dei giochi, insomma cercate di mantenere invariata l’organizzazione della loro giornata. Soprattutto non privatelo dei momenti di gioco, pensando che il carlino adottato possa sostituirsi a voi in questa “mansione”.

I cani si “regolano” abbastanza velocemente, e facilmente, tra loro ;non cercate di “pilotare” la loro interazione; ognuno dovrà avere la sua cuccia , la sua ciotola , non forzateli a stare insieme, deve avvenire spontaneamente ( e avviene, sempre) . Non fate l’errore di separarli, il che non farebbe che incentivare lo stesso tipo di comportamento errato ( ragionamento del vostro carlino: se io faccio così lui viene messo nell’altra stanza, quindi lo rifaccio) , oltre ad essere profondamente errato nei confronti del carlino adottato, che sta vivendo un momento per lui molto difficile, dopo aver lasciato la casa dei suoi zii salvacarlini, spesso il primo posto dove sia stato realmente amato e realmente accudito.

Se uno dei due carlini manifesta atteggiamenti estremamente dominanti verso l’altro, non sgridatelo facendo lunghi discorsi. Un “no” immediato, forte e chiaro, seguito da qualche minuto di assenza della vostra attenzione ( semplicemente : ignoratelo, per una decina di minuti) ,produrrà maggiori risultati.

La vostra amorosa presenza serve a garantire un ambiente sicuro e protetto nel quale ristabilire, sia per il carlino di casa che per l’adottato,le regole per una vita serena e felice…con un amico in più.

Tutto ciò premesso, è dimostrato da studi che i cani sono più felici quando hanno un compagno di giochi, ed è altresì dimostrato che ad ogni cane risulta particolarmente gradito un amico appartenente alla stessa razza.

 

Aiuto… il mio carlino adottato sporca in casa! ( e si sapeva….)

L’essere o meno abituato a “sporcare” fuori dipenderà dalla storia individuale di ogni carlino; a volte nessuno glielo ha mai insegnato, oppure arrivano da luoghi dove venivano tenuti in box, oppure non hanno mai visto un albero, o un marciapiedi. Anche se abituati a sporcare fuori, il trauma del cambiamento può innescare fenomeni di “involuzione”.

In tutti i casi in cui un re-training sia necessario, questo può essere fatto con successo a qualsiasi età…ma non aspettatevi di riuscirci in una settimana. Nel caso per esempio del recupero di  ex -fattrici o ex- riproduttori da allevamento , che non hanno la percezione della differenza tra interno ed esterno e sono, soprattutto le femmine, abituate a sporcare all’interno del piccolo spazio in cui spesso si trovano per mesi insieme ai loro cuccioli, imparare a sporcare solo fuori casa può richiedere molti mesi, se non anni.  Con particolare riferimento alle carline “ex- fattrici” , tutte imparano che possono sporcare ” anche” fuori casa…ma a volte il concetto del ” solo fuori” non viene mai fissato.  In compenso sono bravissime a sporcare in casa sulla traversina ( o su qualsiasi cosa sembri analogo: tappeti, tappetini, eccetera) . Se questo per voi è un problema, l’adozione di un carlino adulto, soprattutto se con un passato da fattrice o riproduttore da allevamento, potrebbe non essere la scelta giusta per voi ( e anche per il carlino).

Le modalità per insegnare ad un carlino adulto a sporcare fuori casa sono le stesse che seguireste per un cucciolo, mettendo in conto un periodo di insegnamento a volte più lungo, e possibili ricadute: uscite regolari ad ore regolari , mai sgridarlo,tanto amore e tanta pazienza, e rinforzo positivo.

Perchè il carlino adottato impari l’associazione “ uscire = pipì pupù “ è importante che possa trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Diversamente dai cuccioli, che hanno una fisiologica esigenza di sporcare in prevedibili e precisi momenti della giornata ( appena svegli, dopo la pappa e dopo aver giocato), per un adulto ” il momento giusto” è forse meno prevedibile, ma uscite regolari a orari regolari , premiandolo ed elogiandolo molto quando sporca fuori casa, rappresentano la chiave per il successo. Portatelo fuori ogni giorno alla stessa ora e per lo stesso numero di volte : appena sveglio e subito dopo mangiato, più volte al giorno. Gratificatelo moltissimo quando sporca fuori ( coccole, premi, complimenti. Il “rinforzo positivo” va dato subito dopo aver sporcato, altrimenti è inutile. Scegliete un’area “bagno” non troppo lontano da casa. Aspettate che abbia eliminato, e solo dopo giocate con lui, o portatelo a passeggio. Mentre fa i suoi bisognini , può essere utile associare una breve frase ( “bravo pipì” , fate voi), che userete poi per “ricordargli ” cosa deve fare e dove.
Soprattutto in determinati casi, è utile l’utilizzo di  traversine o tappetini igienici in casa. Alcune persone sono contrarie all’utilizzo delle traversine, perchè ( questo è vero) il carlino si abituerà a sporcare anche in casa : sì, ma sulla traversina. Noi ne raccomandiamo l’utilizzo , soprattutto se avete adottato carline femmine con un passato da fattrici.Non trovare in casa ” il loro bagno” le disorienterebbe molto. E’ sempre possibile, qualora si desideri modificare questa abitudine, provare ,molto dolcemente, a farlo nei mesi successivi : il “trucco” consiste nel ridurne man mano le dimensioni, spostando pian piano la traversina verso la porta di uscita.
Quando il carlino sporca in casa ,se lo cogliete sul fatto MAI punirlo bensì distrarlo ( basta un “no” secco associato ad un rumore come battere le mani), perchè si interrompa. Fatto questo accompagnatelo fuori perchè possa completare i suoi bisognini, e poi premiatelo. Questo aspetto è estremamente importante, e dovrebbe sempre ben consolidato prima di iniziare a “sgridarlo” per aver sporcato in casa. E’ fondamentale che il primo insegnamento trasmesso sia l’azione positiva, non quella negativa, quindi, prima di dire “NO” ( solo se colto sul fatto) perchè ha sporcato in casa, sarebbe opportuno averlo premiato almeno due o tre volte per aver sporcato correttamente all’esterno. Diversamente, il rischio è che il cane capisca che fare i suoi bisogni davanti a voi è sbagliato, con effetti che possono andare dall’attendere di essere tornati a casa dalla passeggiata per andare a sporcare in casa mentre voi non vedete, al mangiare le sue feci ( questo ultimo aspetto riguarda più che altro i cuccioli, ma può essere presente anche in adulti adottati, a causa di precedenti esperienze traumatiche o errate sotto l’aspetto comportamentale).
Se al vostro ritorno a casa trovate un “regalino” sul pavimento,mai sgridarlo, non capirebbe assolutamente il perchè. Assolutamente inutile e privo di qualsiasi fondamento ( oltre che di ogni sensibilità) è anche il vecchio metodo del mettergli il muso dentro i suoi escrementi :  il cane vive annusando gli escrementi dei suoi simili quindi il fargli odorare i suoi non avrà alcun significato per lui, meno che mai sarà una punizione. Comportamenti inutili come i suddetti sono assolutamente da evitare perché si rischia che il cane abbia paura, che vada a nascondersi  in luoghi nascosti della casa per sporcare o, peggio, che mangi le sue feci.

E’ importante anche usare la precauzione di non farsi vedere dal vostro carlino mentre pulite dove ha sporcato : per pulire bisogna “ acquattarsi” e lui potrebbe interpretare questa vostra interazione come una sequenza di gioco, e quindi essere indotto a ripetere il comportamento.
Altrettanto importante eliminare l’odore lasciato, perchè non torni a sporcare sullo stesso posto. Non utilizzare prodotti contenenti ammoniaca , perchè la stessa è presente nelle feci e lascerebbe quindi una traccia odorosa invitante. Non utilizzare prodotti chimici in quanto pericolosi per il cane. La cosa migliore è utilizzare un detergente ecologico senza ammoniaca, oppure acqua e bicarbonato.
Tenere sempre presente anche lo stato di salute : un carlino adulto che fa pipì venti volte o defeca quattro volte al giorno richiedono una consultazione presso il vostro veterinario, e spesso una opportuna modifica dell’alimentazione.

E’ possibile che il carlino ( sia il carlino adottato che il carlino già presente ) faccia pipì in casa per “marcare il territorio”. Capirete senz’altro che si tratta di territorialità se il carlino non elimina completamente tutta l’urina ma fa solo poche gocce di pipì, e sempre negli stessi punti, e se elimina in casa solo l’urina ( indicando di voler marcare il territorio) ma non le feci ( che non vengono usate per marcare il territorio)

Tuttavia, se la  marcatura del territorio è legata alla presenza del nuovo arrivato ( o viceversa), il problema continuerà fino a quando le istanze di competizione tra i due non saranno superate, o più verosimilmente fino ad avvenuta sterilizzazione almeno di uno dei due.

L’eliminazione di feci in casa non  è invece, contrariamente a quanto alcuni pensano, un problema di tipo comportamentale. Se il carlino fa la pupù sopra il letto, o sul divano,o altrove dentro casa, non pensate che lo stia “facendo apposta” o per dispetto , o per segnare il territorio. I cani usano l’urina , non le feci, per marcare il territorio.

L’eliminazione di feci in casa può dipendere quindi da un non corretto “house-training” , sul quale intervenire come spiegato sopra ( “bravo pupu’ ” , orari uscite ,rinforzo positivo e quant’altro già spiegato relativamente al re-training) . Oppure si tratta di un problema di tipo medico, per il quale è necessario consultare il veterinario, che può dipendere da alimentazione inadeguata, o mancanza di controllo del tratto intestinale.

 

Il mio carlino non sa camminare al guinzaglio !

Premessa:

il carlino , come certamente saprete , anche se cresciuto con voi fin da cucciolo, molto spesso può essere particolarmente ostinato e caparbio nel suo non volersi muovere …a meno che non si vada dove vuole lui ( se vuole).

Qui però affrontiamo un problema in parte diverso, frequente nei carlini adottati,  i quali a volte non sono capaci di camminare con guinzaglio e pettorina , e il periodo di tempo trascorso a casa dei loro zii salvacarlini, prima dell’affido, non sempre è sufficiente a ottenere un risultato stabile sotto questo aspetto.

La prima regola è :mai scegliere la via più comoda ( per voi ), lasciandolo libero perchè diversamente non cammina, o si impunta ogni due passetti. Guinzaglio e pettorina sono obbligatori, a tutela della salute del vostro carlino, per proteggerlo da incidenti e pericoli di vario tipo. Il cane non andrebbe mai lasciato libero se non in luoghi protetti e assolutamente recintati.

Detto questo, la modalità per insegnare al vostro carlino adottato – magari ancora impaurito dai rumori del traffico e in generale dall’esposizione a stimoli nuovi – a camminare al guinzaglio è la stessa che adottereste con un cucciolo alle prime uscite. Anche in questo caso bisogna ricorrere al “rinforzo positivo” ,come per lo sporcare in casa, e in generale per tutti casi in cui volete modificare o correggere un comportamento , o insegnare qualcosa al vostro cagnolino.

Il vostro carlino adottato deve imparare ( e lo farà ) che quando cammina correttamente al vostro fianco la vita è meravigliosa, e quando non lo fa invece è noiosa..niente attenzioni, niente premi, niente complimenti…Iniziate portando con voi alcuni biscottini quando uscite con il vostro carlino; se inizialmente non è capace di seguirvi al guinzaglio anche solo per due minuti senza tirare o cercare di andare dalla parte opposta, premiatelo ENORMEMENTE quando vi segue docimente anche solo per pochi secondi, premiatelo come se avesse fatto la cosa più bella del mondo!Fermatevi, accarezzatelo, dategli il biscottino, complimentatevi , ditegli bravo! Altrettanto importante sarà il vostro atteggiamento quando invece NON farà ciò che volete che faccia ( cioè seguirvi senza tirare o cercare di cambiare direzione);molte persone tirano a loro volta, lo rimproverano ,cercano di “smuoverlo”..non dovete fare nulla di tutto questo: semplicemente, ignoratelo. Non chiamatelo per nome, non cercate di attirarlo con il biscottino, non guardatelo, non fategli sentire la vostra voce ( tutto questo per un minuto di tempo , e NON in mezzo al traffico). Fermatevi, per un minuto, come se lui non ci fosse. Poi riprendete a camminare. Ogni volta che il vostro carlino vi segue correttamente, ricorrete al rinforzo positivo, premiatelo, coccolatelo, fatelo sentire bravissimo!

Un grandissimo aiuto, per il carlino adottato, sarà rappresentato dal cane che già vive con voi…che gli farà da maestro e da guida, dimostrandogli che camminare al guinzaglio è una gran bella idea !

In caso di paura, non forzate mai il vostro carlino adottato a camminare fuori. Piccole passeggiate regolari , vicino a casa, lo aiuteranno a superare le sue paure con rispetto dei suoi tempi.

E’ piuttosto frequente che i carlini più restii a nuoversi di casa diventino, dopo qualche settimana o mese, i capofila in passeggiata…una volta scoperto com’è bello andare ad annusare il mondo vicino a voi, diventano spesso i primi a voler uscire per il giretto!

 

 

2 Comments

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  1. anna / Nov 21 2010

    Ciao a tutti sono anna e…da ieri sera sono la nuova mamma di Bacco, un bellissimo cucciolo di un anno e mezzo.
    Bacco è arrivato nella nostra famiglia composta da me, mio marito e una carlina di 3 anni:Yuma.
    Siamo felicissimi di questa opportunita’ e il nostro impegno ora sarà di vivere tutti insieme sereni. è da tanto che volevamo un altro “bimbo” e finalmente….
    Grazie,Grazie e grazie per questo interessantisimo elenco di regole da seguire per far si che tutti possiamo convivere serenamente

  2. Antonella Barbiera Artioli / Aug 24 2012

    Ciao Barbara
    qui a Brescia il caldo non molla ma..non preoccuparti la piccola Iside e gli altri pelosetti Dino e Mindy godono dei benefici della tecnica di climatizzazione.
    Volevo solo aggiornarti: Iside è in perfetta forma, gioca, MANGIA…, ed il suo musetto nero da “teppista” esprime tutta la sua felicità quando, come una classe di bambini alla ricreazione, si scaravanta con i fratellini pelosi giù dalle scale ( salvo ascensore ) per fare le passeggiate quotidiane.
    Io invece, nel contesto, faccio la parte della maestra eprimendomi con: “Piano bambini NON CORRETE!!! ”
    E’ irriconoscibile, la felicità fatta a persona, Hops…a cane. Segue sempre ciò che fa il Suo branco e l’integrazione è stata perfetta!
    Grazie ancora per l’impegno che metti, e l’amore che sei in grado di trovare.
    Ciao Angelo dei Carlini.
    Con affetto sempre Tua Antonella.

    P.S. : in Studio Legale devi vedere che padrona di casa è diventata!!

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